Ritardi nella valutazione delle richieste di invalidità civile o disabilità, preoccupazioni sindacali.

Le tempistiche per l’esame delle domande di invalidità civile e handicap stanno diventando sempre più preoccupanti, causando gravi inconvenienti a coloro che richiedono tali prestazioni. Il segnale di allarme è stato sollevato dai sindacati Cgil Palermo e dal patronato Inca Cgil, che stanno sollecitando l’intervento delle istituzioni per risolvere questa situazione critica.

Secondo quanto riferito, negli ultimi anni i tempi di attesa per l’esame delle richieste sono aumentati e i ritardi nel processo di gestione delle pratiche continuano a peggiorare progressivamente. A Palermo, ad esempio, l’attesa per la visita medica prescritta dalle commissioni mediche competenti del servizio sanitario pubblico è attualmente di circa 2 anni a partire dalla data di presentazione della domanda, mentre la legge prevede un termine massimo di 120 giorni.

I dati disponibili (fonte Inps) indicano che, fino al 31 maggio 2022, c’erano 66.263 pratiche in sospeso per le prime visite. Nonostante ciò, i tempi medi di attesa non si sono ridotti. Questa situazione sta causando danni gravi e notevoli disagi alle fasce più deboli della popolazione.

Di fronte a tale criticità, Cgil e Inca hanno inviato una lettera alle autorità competenti per denunciare il servizio non adeguato e richiedere un incontro urgente. Il sindacato sottolinea che un riconoscimento tardivo dei benefici legati allo status di invalido equivale a negare il diritto ad ausili, protesi mediche e pensione anticipata.

L’Inca Cgil ha sollecitato l’Inps, ma la risposta ricevuta è stata che le pratiche saranno inserite in coda, in giustificazione ai ritardi accumulati durante gli anni della pandemia. Per migliorare la situazione, il sindacato propone di aumentare il numero di medici attivi e il numero di sedute delle commissioni valutative istituite presso le aziende sanitarie.

Cgil e Inca sono categorici nel sostenere che l’inerzia delle istituzioni non è tollerabile, poiché si ledono i diritti costituzionali e le inefficienze favoriscono casi di clientelismo e corruzione. Inoltre, denunciano un recente caso di corruzione, con l’arresto di un medico dell’Asp di Palermo che riceveva tangenti per le pensioni di invalidità.

Di fronte alla mancanza di riscontri, Cgil e Inca dichiarano di intraprendere tutte le iniziative sindacali e giudiziarie necessarie per proteggere i propri assistiti. Continueranno a sostenere le azioni legali, presentando ricorsi al fine di difendere i diritti dei cittadini e dei lavoratori colpiti da questa situazione disagiata.

È cruciale risolvere queste inefficienze e garantire un’assistenza tempestiva ed equa a coloro che necessitano di invalidità civile o handicap. La situazione attuale sta causando una frustrazione e un disagio enormi alle persone interessate. Le istituzioni devono agire prontamente ed efficacemente per rispondere alle richieste e fornire il sostegno necessario a chi ne ha bisogno. Solo così sarà possibile affrontare concretamente le sfide che le persone con disabilità devono affrontare quotidianamente.


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