Un fatto di cronaca nera ha scosso Roma: Khan Gulab, un quarantenne afgano, è stato assassinato a colpi di coltello dal suo coinquilino, Safi Zahid Ullah. La lite è stata causata dall’affitto dell’appartamento in cui vivevano insieme con altri afgani. Nonostante i continui screzi che avevano avuto in passato, la situazione è degenerata rapidamente. Safi Zahid Ullah ha estratto un grosso coltello da cucina e ha colpito a morte il suo compagno, lasciandolo a terra immerso nel sangue. La polizia è stata prontamente allertata da un altro coinquilino e Safi Zahid Ullah è stato immediatamente arrestato con l’accusa di omicidio.
Il triste episodio richiama l’attenzione sulla difficile situazione degli immigrati in Italia, costretti spesso a vivere in appartamenti condivisi per affrontare le spese della vita quotidiana. La mancanza di alloggi a prezzi accessibili può portare a situazioni di forte tensione che, in alcuni casi, sfociano in tragedie come quella di Roma.
L’omicidio di Khan Gulab ha scosso la comunità afgana della capitale romana, evidenziando le difficoltà che gli immigrati incontrano nella loro quotidiana vita. La sua morte è stata una dolorosa testimonianza della difficoltà di trovare un lavoro e una casa adeguata in Italia. La polizia ha sequestrato l’arma usata per il delitto e l’appartamento in cui è avvenuto il fatto. Safi Zahid Ullah è stato incarcerato in attesa del processo.
L’autopsia è stata disposta per acquisire maggiori informazioni sulla morte del quarantenne Khan Gulab, vittima di una lite per affitto. L’episodio, purtroppo, rappresenta una delle tante storie di migranti che si trovano ad affrontare enormi difficoltà in un paese straniero.
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