Nuova sentenza trattativa: Imputati felici. Mori innocente e Ingroia accusa lo Stato.

Mario Mori, ex generale dei Ros, esprime grande felicità riguardo l’assoluzione, definitiva dalla Cassazione nel processo sulla trattativa Stato-mafia. I giudici hanno stabilito la presenza di una trattativa da parte dei carabinieri nell’interesse dello Stato. Mori conferma la sua innocenza e richiede la restituzione della dignità all’Arma.

Inoltre, l’ufficiale Giuseppe De Donno è grato per aver restituito la dignità del Ros e dell’Arma, infangati nella vicenda. Antonio Subranni, invece, chiede il risarcimento del dolore inflitto alla sua famiglia e ai combattenti, che non hanno mai perso la loro dignità.

La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Francesco Centonze, legale dell’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, esprime la sua estraneità a tutte le accuse che gli erano state mosse. La trattativa, inesistente, non riguardava Dell’Utri. Nonostante un periodo di indagini e processi estenuante lungo 30 anni, la verità trasmessa dall’ex senatore è stata confermata.

Tuttavia, l’ex procuratore Ingroia definisce la sentenza come una “cronaca di una sentenza annunciata”. Era già stata preannunciata l’autoassoluzione dello Stato italiano. Nella sentenza di appello del processo Trattativa di Palermo, si riconosceva la trattativa e la minaccia da parte dei mafiosi, ma solo questi rispondevano e non gli uomini.

La controversa sentenza Trattativa

La Cassazione ha messo fine ad uno dei processi più complessi della storia recente, il processo Trattativa. Non mancano le opinioni contrastanti degli imputati e dei giudici.

La trattativa Stato-mafia risale agli anni ’90 e coinvolge carabinieri, mafiosi e politici. La sentenza ha stabilito l’assoluzione degli imputati. Ma si tratta di un’assoluzione definitiva o di una sentenza mal riuscita?

Il magistrato Maurizio Iannaco dichiara che la sentenza solleva molte questioni irrisolte. Secondo lui, ci sarebbero state zone d’ombra, mancanze di dialogo e di esame di alcune prove. Per questo motivo, insieme ad altri due magistrati, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni alla Corte di Cassazione.

Il professor Giuseppe D’Avanzo, invece, afferma che non è stata dimostrata l’esistenza di una trattativa. Non vi sono prove sufficienti sul coinvolgimento dello Stato nella vicenda.

La sentenza Trattativa è stata oggetto di molte polemiche e dubbi sulla giustizia italiana. Ma è soprattutto il segnale della necessità di riforme strutturali all’interno del sistema giudiziario e politico italiano.


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