Ucraina: speranze per il 24 marzo


Le recenti tensioni tra superpotenze e la continua instabilità sul fronte del conflitto tra Russia e Ucraina hanno catalizzato l’attenzione mondiale. Dopo il fallimento dell’ultimo tentativo diplomatico, quando Donald Trump ha parlato con Vladimir Putin senza successo, le speranze di pace sembrano sfuggire tra le dita, proprio come sabbia in una clessidra.
L’ultima chance, o almeno l’attuale punto focale, è il vertice di lunedì in Arabia Saudita, dove si riuniranno delegazioni di peso: russa, americana, e una rappresentanza di Kiev. Il problema? Il cosiddetto Zar di Mosca non sembra per niente intenzionato a fermare la guerra.
La scorsa notte, una consueta incursione da parte delle forze russe ha colpito Odessa, lasciando una scia di distruzione: un centro commerciale, vari negozi e un campo estivo per bambini (per fortuna vuoto) sono stati danneggiati. Fuoco nemico per due giorni consecutivi.
Scorrendo un po’ verso Zaporigia, le fiamme, come un drago senza controllo, hanno tenuto i vigili del fuoco impegnati tutta la notte. Un raid del Cremlino ha ferito sei persone, tra cui un bambino.
Mentre a Mosca si vanta l’abbattimento di 43 droni provenienti da Kiev, un silenzio rossoardente avvolge un altro mistero: un incendio in un impianto energetico russo vicino al confine ucraino. Entrambe le parti si puntano il dito, lasciando le famiglie in bilico e il mondo con un nodo in gola, chiedendosi: quale sarà la prossima mossa?
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