Realizzazione di una raccolta differenziata efficace in soli 9 parchi nazionali su 24: obiettivo raggiunto al 65%.

I Parchi Nazionali dovrebbero essere le aree più protette dallo spettro dei rifiuti. Tuttavia, la realtà è ben diversa. La raccolta differenziata è ancora insufficiente nei 498 comuni dei 24 parchi nazionali, con una percentuale media del 60,79%. Secondo la prima edizione di “Parchi Rifiuti Free” di Legambiente, solo in nove parchi i comuni hanno raggiunto l’obiettivo del 65%. Nonostante l’obbligo per tutte le amministrazioni italiane di raggiungere l’obiettivo entro il 31 dicembre 2012, i dati sono ancora molto lontani dal traguardo.

I dati dell’indagine riguardano 1.471.319 ettari di territorio protetto e una popolazione di 2.789.748 abitanti, con 398 comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti, 67 tra 5 e 15 mila abitanti e 26 comuni oltre i 15 mila abitanti, tra cui 7 città capoluogo (Belluno, La Spezia, Livorno, Andria, Reggio Calabria, L’Aquila e Latina).

Dei 24 Parchi nazionali solo in 9 i Comuni raggiungono l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata: Dolomiti Bellunesi, Pantelleria, Maiella, Cilento, Cinque Terre, Asinara, La Maddalena, Val Grande e Arcipelago Toscano. Le altre aree hanno percentuali più basse: 265 Comuni ricicloni (che superano il 65% di raccolta differenziata) e 87 Comuni Rifiuti Free (in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore a 75 Kg/ab/anno).

Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi ha la migliore performance con una media dell’86,68%, seguito da Abruzzo Lazio e Molise che tra il 2020 e il 2021 ha fatto registrare un aumento della raccolta differenziata del 20,56% e un incremento dei Comuni ricicloni da 5 a 9. Tra i virtuosi anche il Parco nazionale della Maiella (con 33 Comuni Ricicloni e 14 Comuni Rifiuti Free) e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (con 65 Comuni Ricicloni e 32 Comuni Rifiuti Free).

Secondo Legambiente per migliorare le performance servono misure di sostegno previste dalla legge finanziaria 2021 (legge 178/2020) che prevede per le ZEA (Zone economiche ambientali) dei Parchi nazionali un totale di 30 milioni per il biennio 2021-2022.


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