Licheri: «Tre bicchieri d’acqua»


Applausi e battute: il ritorno di Meloni
La riunione politica italiana ha recentemente vissuto un momento di colore e ironia, grazie al ritorno della presidente Meloni dopo una lunga assenza. Senatore Licheri non ha perso l’occasione per offrire una performance memorabile in aula, porgendo il benvenuto con un tono di sagace ironia e richiamando alla memoria quando la presidente, dal banco dell’opposizione, era solita fare richieste con una certa veemenza.
L’intervento di Licheri si è aperto con un riferimento al passato, ricordando a Meloni le sue accese richieste di trasparenza al presidente Conte, all’epoca degli eventi. «Si ricorda, vero?», chiede retoricamente il senatore, mettendo sul tavolo il tema della assiduità politica, sottolineando che sono passati ben tre mesi senza la presenza della presidente in aula, in un periodo convulso e denso di eventi.
Un momento di vera comicità si è avuto quando Licheri ha accennato al numero di volte che Meloni ha bevuto acqua durante il suo intervento. «Bere con moderazione», ha scherzato, evocando con sarcasmo le parole del ministro dell’Agricoltura che aveva asserito che anche l’acqua, bevuta in eccesso, “fa male”. Chi avrebbe mai pensato che l’acqua potesse diventare il centro di una tanto spiritosa osservazione in un contesto politico?
- Accenni al passato
- Ironia sulle assenze
- Humor sull’acqua
Nonostante la leggerezza del contesto, l’intervento di Licheri ha toccato punti di notevole importanza politica. Uno su tutti, l’acquisto di armi. «Acquistare più armi non significa occuparsi di più cose», ha sottolineato il senatore, affidandosi a una sorta di paradosso che invita i presenti a riflettere sul bilanciamento fra spese militari e altre priorità nazionali. La questione rimane aperta, mentre ci si interroga su quali siano davvero le «cose» da cui i nostri leader si lasciano distrarre come un illusionista con la sua platea.
Insomma, la seduta si è trasformata in un piccolo teatro, con battute pungenti e riflessioni che, al netto del tono brillante, invitano a un esame di coscienza collettivo sui periodi di assenza politica e sulle priorità di spesa. Ma in fondo, che politica italiana sarebbe, senza un sorriso accompagnato da una sottile frecciata?