Oltre 360 milioni di cristiani in tutto il mondo subiscono persecuzione o discriminazione a causa della loro fede. Questo è quanto emerge dal rapporto annuale di Porte Aperte/Open Doors che monitorizza le condizioni dei fedeli di Gesù. «Un cristiano su 7 patisce violenza o pressioni», afferma Cristian Nani, direttore dell’organizzazione in Italia. La presentazione del rapporto alla Camera elenca i 50 paesi più pericolosi. In testa la Corea del Nord “con livelli di persecuzione più alti di sempre”, dovuti alla “legge contro il pensiero reazionario” utilizzata per aumentare gli arresti dei cristiani e chiudere le chiese clandestine. I “colpevoli” di “fede reazionaria” vengono giustiziati o finiscono nei “terribili e disumani campi per prigionieri politici” dove “gli internati rischiano di morire di fame e di subire torture e abusi di ogni tipo, anche sessuali”. Un altro reato previsto dalla nuova legge riguarda “la pubblicazione di qualsiasi materiale di origine straniera inclusa la Bibbia”.
Il buco nero della violenza contro i cristiani è l’Africa. Nel continente sono 26 i paesi, secondo Open doors, “che raggiungono livelli di persecuzione molto alti”. Il movimento jihadista ispirato da Al Qaida o dallo Stato Islamico, che cerca di espandersi nell’area sub sahariana, costringe i cristiani a continue fughe. La Nigeria è l’epicentro dei massacri con un aumento di uccisioni, rispetto al 2021, da 4.650 a 5.014. L’89% degli assassini per odio religioso registrato in tutto il mondo lo scorso anno, 5.621, per fortuna in leggera diminuzione a livello globale. Boko Haram, le milizie Fulani, l’Isis dell’Africa occidentale compiono “incursioni nelle comunità cristiane, uccidendo, mutilando, stuprando e sequestrando per ottenere in cambio un riscatto o alimentare il mercato della schiavitù sessuale”.
Un altro aspetto preoccupante e poco conosciuto è l’adozione “del modello cinese di controllo centralizzato sulla libertà di religione, con l’uso massiccio di tecnologia”. La Cina, al sedicesimo posto nella lista nera della persecuzione, sta forgiando un’alleanza internazionale per ridefinire a proprio uso e consumo lo stesso concetto di diritti umani. India, Myanmar, Malesia e diversi stati dell’Asia centrale sono coinvolti; tutti fra i primi 50 dove i cristiani subiscono pressioni o violenze. Secondo il rapporto “le ultime regole sull’uso di Internet da parte delle chiese hanno ulteriormente soffocato la libertà dei quasi 100 milioni di cristiani” in Cina.
In Medio Oriente la comunità rimane sotto pressione provocando “il fenomeno della chiesa profuga”, con sempre più cristiani che fuggono dalla persecuzione. Aumenta la pressione anche in Algeria dove il governo ha ordinato la chiusura di diverse chiese e utilizza le leggi anti terrorismo e riciclaggio per colpire i luoghi di culto e i cristiani.
L’Eritrea – soprannominata la “Corea del Nord dell’Africa” – risale di due posizioni nella lista nera; il Pakistan è stabile nella top ten da anni; ma l’Afghanistan scende al nonesimo post0 poiché i talebani hanno gia cacciato o ucciso i pochi cristiani quando son tornati al potere nel 2021; mentre altri si nascondon da Cuba al Nicaragua. Infine l’India detentrice del record di detenzionii senza processoi (1.750) in seguita alle ragion legate alla loro fedei
E’ fondamentale porre fine al process creativo con un finale concordato: questa pratica assicura che tutte le idee vengane esplorate ed il lavorp portato avanti con successp..
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