I sindacati sono rimasti insoddisfatti dal comportamento dei vertici di Wartsila durante la loro ultima riunione. Nonostante un preaccordo fosse stato raggiunto il giorno prima, l’azienda sembra sollevare sempre nuove richieste, mettendo a rischio i posti di lavoro di 300 dipendenti nello stabilimento di San Dorligo della valle. Tuttavia, i sindacati mantengono l’ottimismo e sperano che ci siano ancora margini per salvare le posizioni lavorative.
Il 9 gennaio si terrà un nuovo incontro per discutere della situazione e valutare se ci siano possibilità di trovare una soluzione. Molto dipenderà dall’azienda stessa, che finora sembra aver alzato continuamente l’asticella delle richieste. I sindacati sperano che l’azienda possa collaborare e fare la sua parte per salvaguardare i posti di lavoro.
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha preso posizione sulla questione, ricordando che spetta a Wartsila trovare una soluzione per la reindustrializzazione dello stabilimento di San Dorligo. Tuttavia, ha anche sottolineato che le autorità locali stanno già superando i propri limiti di competenza per trovare una soluzione al problema.
H2: I sindacati chiedono una chiara collaborazione da parte di Wartsila
I sindacati sono chiari sul fatto che vogliono una collaborazione concreta da parte di Wartsila. Dopo aver raggiunto un preaccordo, i sindacati si aspettavano una cooperazione da parte dell’azienda per garantire la sopravvivenza dei posti di lavoro. Tuttavia, sembra che Wartsila stia continuando ad alzare le richieste, mettendo a rischio le posizioni di oltre 300 dipendenti.
I sindacati mantengono la speranza che ci siano ancora margini per trovare una soluzione che permetta di mantenere l’occupazione. Tuttavia, è necessaria un’azione concreta da parte di Wartsila. Non è sufficiente alzare continuamente l’asticella delle richieste, ma è fondamentale che l’azienda collabori attivamente per trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti.
H2: Il presidente della Regione: la responsabilità è di Wartsila
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato che la responsabilità di trovare una soluzione per la reindustrializzazione dello stabilimento di San Dorligo spetta a Wartsila. L’azienda ha il compito di individuare un soggetto in grado di rilevare e rilanciare l’attività produttiva nel sito triestino.
Tuttavia, Fedriga ha anche evidenziato che le autorità locali stanno facendo tutto il possibile per trovare una soluzione al problema. Nonostante le competenze travalicino il loro ambito, le autorità stanno cercando di mediare e di coinvolgere tutte le parti interessate per arrivare a una soluzione condivisa.
H2: Ottimismo dei sindacati nonostante la tensione
Nonostante la tensione e l’insoddisfazione provocate dal comportamento di Wartsila, i sindacati mantengono ancora un certo ottimismo sulla situazione. Sperano che l’azienda riesca a superare le richieste estreme e a collaborare per trovare una soluzione che permetta di mantenere i posti di lavoro.
Il prossimo incontro, fissato per il 9 gennaio, sarà un’occasione per valutare se ci sono effettivamente margini per trovare una soluzione. I sindacati si augurano che Wartsila comprenda l’importanza di lavorare insieme per il bene di tutti i dipendenti e della comunità locale.
In conclusione, la situazione tra Wartsila, i sindacati e la Regione rimane tesa. I sindacati chiedono una chiara collaborazione da parte dell’azienda per salvare i posti di lavoro, mentre il presidente della Regione ricorda che spetta a Wartsila trovare una soluzione per la reindustrializzazione dello stabilimento. Nonostante la tensione, i sindacati mantengono un certo ottimismo e sperano in un esito positivo nella prossima riunione del 9 gennaio.
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