Ue: riduzione importazioni acciaio

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Ue: riduzione importazioni acciaio
Ue: riduzione importazioni acciaio

La Commissione Europea ha svelato un piano che sembra tratto direttamente dal manuale di sopravvivenza per l’industria dei metalli e dell’acciaio. Essenzialmente, si tratta di un tentativo di rinforzare un settore che è sotto assedio, con la sovracapacità produttiva cinese che continua a tirare al ribasso i prezzi come una marea inarrestabile. E poi ci sono i dazi statunitensi, quei nodi da 25% su acciaio e alluminio che rischiano di stringere un cappio al collo dell’industria europea.

Ma non c’è solo l’ombra di Pechino a preoccupare Bruxelles. L’Unione Europea punta anche a indagini sui flussi di acciaio che minacciano di inondare il mercato interno, rendendo ardua la transizione ecologica delle aziende europee che stanno già scommettendo miliardi per un futuro decarbonizzato.

È qui che entra in scena il piano d’azione: un’àncora di salvezza che promette accesso a energia pulita e conveniente. Porta infatti una parziale soluzione al problema delle costose bollette energetiche grazie all’introduzione di nuove tecnologie come l’idrogeno, che profetizzano un’era di emissioni zero entro il 2045.

In un colloquio esclusivo con Euronews, Tata Steel nei Paesi Bassi ha fatto il punto sulle sfide che il settore deve affrontare, tra cui l’inevitabile urgenza di modernizzare e ridurre le emissioni. Ma non è tutta rose e fiori: Bruxelles intende anche riformare il meccanismo di aggiustamento della CO2 alle frontiere per garantire che le aziende eco-consapevoli dell’UE non restino indietro nella corsa globale.

La questione è pressante. Mantenere competitività è essenziale per non diventare un rinoceronte in estinzione, destinato a dipendere sempre più da altri per le necessità quotidiane come le costruzioni o l’industria automobilistica.

Con oltre 2,6 milioni di persone che trovano lavoro nel settore siderurgico, la posta in gioco è elevata. Proteggere questa industria significa garantire la continuità di un pilastro economico cruciale, mentre si tenta di riportare in auge un settore che combatte per non appassire sotto il sole rovente della globalizzazione.

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