Ucraina: esplosioni dopo Trump-Putin

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Ucraina: esplosioni dopo Trump-Putin
Ucraina: esplosioni dopo Trump-Putin

Nella notte, le strutture sanitarie della regione nord-orientale di Sumi sono state prese di mira dagli attacchi russi. Sebbene ci siano stati danni significativi, fortunatamente non si registrano vittime. Tuttavia, un uomo di 29 anni ha perso la vita mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Nel panorama di questa crisi, Mosca ha lanciato sei missili e ben 145 droni.

Proprio all’indomani di una lunga conversazione tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin, il Cremlino ha chiesto lo stop agli aiuti militari a Kiev. Si era concordata una sospensione degli attacchi contro le infrastrutture energetiche per 30 giorni, ma, come spesso accade, le promesse sono volate via nel vento, come foglie d’autunno.

Nonostante un’intesa apparente, entrambe le parti, russa e ucraina, hanno proseguito con gli attacchi. Per la Casa Bianca, la chiamata è stata ‘molto produttiva’, e si lavora a un cessate il fuoco completo, inclusa la possibilità di uno scambio di 175 prigionieri di guerra tra Mosca e Kiev. Domenica, l’Arabia Saudita, in una sorta di partita geopolitica, ritorna a condurre i negoziati per il fronte ucraino a Gedda.

Secondo i media russi, durante un incontro a porte chiuse, Putin avrebbe dichiarato che la Russia non rivendicherà Odessa e altri territori dell’Ucraina se alcune regioni saranno riconosciute come russe durante i colloqui di pace. Stiamo parlando della Crimea e delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, nonché le regioni di Kherson e Zaporizhzhia.

Questa intricate danza diplomatica solleva numerosi interrogativi. Quando una risoluzione duratura diventerà realtà? Mentre i leader globali giocano a scacchi con la mappa del mondo, resta da chiedersi chi abbia davvero il controllo del gioco.

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