“Scandalo della Svezia: Bruciatura del Corano Senza Scuse”. Congelamento delle Relazioni con Stoccolma.

Davanti all’ambasciata turca, raggiunta da centinaia di manifestanti, si è formata una catena umana per bloccare l’accesso.
Bandiere e slogan hanno ricordato che l’unica vera preoccupazione per Erdogan sia la costruzione di un “corridoio” attraverso il territorio siriano che gli permetta di collegare le regioni turco-curde e creare uno Stato curdo al confine sud della Turchia.
In piazza i rivendicatori della democrazia in Siria hanno sottolineato come il rogo del Corano fatto da Paludan sia “una provocazione offensiva”. Ma se in Turchia si infiamma la protesta, dalla Svezia non arrivano condanne ma solo la disponibilità a aprire un dialogo con Ankara.
Un dialogo che tuttavia potrebbe rivelarsi difficile visto che Paludan ha già annunciato nuove iniziative contro l’islam nei prossimi mesi.
Il rogo del Corano da parte del politico svedese Rasmus Paludan ha suscitato condanne in tutta la Turchia. Bandiere bruciate e slogan sono stati espressi davanti al consolato svedese a Istanbul mentre a Stoccolma sono scesi in piazza i sostenitori della causa curda. Il condizionamento del via libera turco all’ingresso svedese nella NATO allo stop di quelle che Ankara considera “tutele svedesi ai terroristi curdi” ha intanto fatto convergere a Stoccolma detrattori dell’alleanza atlantica e sostenitori della causa curda. Nel frattempo, la Svezia è disposta ad aprire un dialogo con Ankara, ma teme le future iniziative contro l’islam annunciate da Paludan.


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