Rassegna Stampa del 19 marzo
Rassegna Stampa del 19 marzo

Nelle prime ore di martedì, Israele ha ripreso a bombardare massicciamente la Striscia di Gaza, causando almeno 330 vittime tra cui donne e bambini, con oltre 100 feriti. Secondo i media locali che citano il Ministero della Sanità di Gaza, numerosi civili si trovavano riuniti per rompere il digiuno del Ramadan prima dell’alba quando sono stati colpiti.

Il Primo Ministro israeliano ha dichiarato di aver ordinato all’esercito di colpire Hamas in risposta al rifiuto del gruppo palestinese di rilasciare ostaggi e al fallimento nei colloqui per estendere il cessate il fuoco. Hamas ha immediatamente condannato i raid, accusando Benjamin Netanyahu di un’escalation non provocata, e ha confermato la morte di quattro ufficiali nei bombardamenti.

Nel frattempo, la tensione è palpabile a Gaza, mentre gli ordini di evacuazione per diverse zone suggeriscono che l’operazione israeliana sia solo all’inizio. Israele ha dichiarato di voler continuare a colpire finché gli ostaggi non verranno restituiti.

Altrove, gli israeliani sono scesi in piazza a Gerusalemme per protestare contro la nuova ondata di attacchi, che rappresenta l’assalto più pesante da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco. Questo conflitto crescente sembra dissolvere la fragile tregua, rendendo il futuro ancora più incerto.

In Europa, l’attenzione si sposta su un differente tipo di emergenza. A Oslo, un atto di sabotaggio ha causato la fuoriuscita di 60 tonnellate di petrolio da una centrale elettrica. Le autorità locali stanno ancora cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale con l’uso di barriere e assorbenti, mentre altrove la Norvegia insiste sulla necessità di più indagini.

Le autorità tedesche intanto hanno approvato un massiccio pacchetto finanziario per incrementare la spesa per la difesa e le infrastrutture, mobilitando miliardi di euro per nuovi progetti. Ma gli esperti avvertono: una riforma economica temporanea non sarà sufficiente senza affrontare le carenze di manodopera.

In questo turbinio di eventi, la questione degli alloggi in Europa continua a peggiorare, con costi che mettono in ginocchio molte famiglie. Le statistiche rivelano che un numero crescente di cittadini spende oltre il 40% del proprio reddito per l’affitto nelle grandi città dell’UE. Questo problema sociale colpisce profondamente soprattutto i giovani, che vedono il sogno dell’indipendenza sfumare.

Nel frattempo, la Repubblica Ceca e altri governi europei cercano di supportare Radio Free Europe, minacciata dai tagli ai finanziamenti statunitensi. Questo è un appello corale per mantenere viva la voce della democrazia in aree strategiche del mondo.

Infine, in Ungheria, il parlamento ha approvato una legge controversa che vieta il Pride e autorizza l’uso del riconoscimento facciale per identificare i partecipanti, suscitando critiche dalla Commissione Europea, che ha indicato la norma come una grave violazione dei diritti fondamentali.

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