Papa al Gemelli: speranza e attesa

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Papa al Gemelli: speranza e attesa
Papa al Gemelli: speranza e attesa

Il viaggio fino a qui è stato lungo, ma il motivo ne valeva ogni chilometro percorso. Questa comunità si è radunata per offrire un omaggio e un augurio sincero al Papa, sperando in una pronta guarigione. Abbiamo deciso di fermarci qui, alla statua, per accendere dei lumini e lasciare un messaggio pieno di affetto e speranza.

La nota, breve ma intensa, recitava: “Che la degenza in questo ospedale sia il più breve possibile”. È un pensiero semplice, ma caro, rivolto al Santo Padre, con cui chiediamo umilmente che la sua salute venga tutelata con la massima cura. Alcuni di noi hanno lanciato un’occhiata speranzosa, cercando di cogliere qualsiasi movimento o segnale di miglioramento. La nostra attesa è tesa e piena di aspettative.

Chi avrebbe il coraggio di chiedere ai dottori: “Ma quando ce lo restituite?” Il nostro cuore lo desidera ardentemente, perché il Papa rappresenta una figura di grande importanza e tocca il cuore di tutti. In fondo, speriamo che la sua presenza torni a illuminare le nostre giornate. È quasi una necessità: come una pioggia rinfrescante dopo una lunga siccità.

E mentre rimaniamo in attesa di un responso positivo, continuiamo a restare vigili, confidando che presto sarà di nuovo tra noi, perché con la sua saggezza e guida ne abbiamo davvero bisogno. Questi momenti di attesa ci hanno fatto riflettere su quanto sia essenziale la sua presenza nel mondo.

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