Notizie Pom.Venerdì 13 Mar


Donald Tusk, il Presidente di turno dell’Unione Europea, ha visitato Ankara per una serie di incontri bilaterali. Durante la conferenza stampa con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Tusk ha offerto alla Turchia un ruolo chiave nei negoziati di pace tra Ucraina e Russia. Entrambi i leader hanno sottolineato il desiderio di pace e cooperazione commerciale, considerando che lo scorso anno gli scambi tra Turchia e Polonia hanno raggiunto i 12 miliardi di dollari.
Nel frattempo, a Parigi, i ministri della Difesa europei hanno tenuto un vertice, cercando di consolidare un fronte comune a sostegno dell’Ucraina. L’UE è determinata a rispondere in modo coerente alla crisi in corso, proprio come l’orchestra che suona in sincronia per raggiungere la perfetta melodia.
Il Cremlino ha espresso la sua attesa per dettagli da Washington riguardo una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina. Tuttavia, la Russia si è ripetutamente opposta a bloccare le ostilità, ritenendo di avere il sopravvento sul campo di battaglia. La situazione si presenta come un gioco di scacchi complesso dove ogni mossa richiede calcoli precisi.
Al centro delle discussioni a Bruxelles, vi è Euroclear, una società belga che detiene 258 miliardi di euro di beni russi congelati. Gli Stati membri sono divisi sull’opportunità di confiscare questi beni per sostenere l’Ucraina. Paesi come Francia e Belgio invitano alla cautela, temendo ripercussioni sul mercato finanziario e la fiducia degli investitori.
Il controverso piano della Commissione Europea per sbloccare fino a 800 miliardi di euro per la difesa è stato criticato dall’ex primo ministro italiano Giuseppe Conte. Il Movimento 5 Stelle ha protestato contro il piano, sostenendo che tali fondi dovrebbero essere destinati alla sanità pubblica e non potenziare l’industria bellica.
Infine, l’Unione Europea sta preparando un nuovo regolamento per la gestione dei richiedenti asilo. L’obiettivo è permettere il trasferimento in paesi terzi, ma le ONG temono che questo approccio punitivo possa rafforzare l’equivoco tra immigrazione e criminalità, violando i diritti umani. Come un albero che resiste al vento, l’UE naviga tra pressioni interne e valori fondamentali.