Nel Parco Regio troviamo 25 abusi occupazionali: l’illecito domina.

Nel cuore del Regio Parco, una zona pittoresca di Torino, la situazione assume contorni sempre più allarmanti a causa dell’infausta proliferazione di occupazioni ineluttabili che causano innumerevoli danni e disagi agli abitanti. Secondo le informazioni fornite dalla polizia municipale e dal comandante Mangiardi, il numero totale di occupazioni abusive censurate nel Regio Parco raggiunge la cifra sconcertante di 25. Nonostante più di 250 controlli siano stati eseguiti nel corso degli ultimi mesi, l’andamento della situazione sembra privo di ogni forma di controllo e disciplina.

La situazione che si registra attualmente nel quartiere ha raggiunto livelli insostenibili. Numerose cantine sono state danneggiate e trasformate in magazzini abusivi, camper prendono dimora ovunque, numerose sono le azioni vandaliche che si verificano, e persino la presenza di rifiuti abbandonati è divenuta un triste e costante elemento del paesaggio. I residenti del numero civico 265-267 di via Bologna, stufi di una situazione simile, hanno deciso di far sentire il peso delle loro parole alle autorità comunali.

La richiesta dei residenti

Dunque, gli abitanti del quartiere presente in via Bologna 265-267 si sono visti costretti a denunciare la loro “disastrosa” situazione abitativa. La consigliera dei Moderati della sesta circoscrizione, Federica Matarozzo, è corsa loro in aiuto, sottolineando la totale sfiducia che attanaglia l’animo dei commercianti, aggiungendo “chiediamo solennemente provvedimenti immediati”.

Le occupazioni di tipo abusivo coinvolgono principalmente la comunità rom. Negli ultimi quattro anni, ben otto famiglie hanno occupato alloggi vuoti, spesso situati al piano terreno. La situazione, a partire dal 2020, è ulteriormente precipitata nel baratro del degrado. I residenti segnalano, addirittura, la presenza di gravissimi danni alle cantine, già sgomberate ma ancora oggi mutilate dalle porte danneggiate e dai problemi all’impianto elettrico, se non altro dagli effluvi delle scorie fecali lasciate a disposizione.

La richiesta delle autorità competenti

Il quadrante abitativo del Regio Parco è ormai proiettato al limite del sopportabile. Diventa pertanto imprescindibile che le autorità competenti entrino in campo per risolvere con fermezza questa problematica. Il presidente della Seconda commissione, Tony Ledda, ha messo in luce una volta per tutte l’inequivocabile importanza di intervenire immediatamente, cercando di sollecitare i vari enti preposti affinché siano messi in atto dei provvedimenti concreti per mitigare la catastrofe.

Anche l’assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità di Palazzo Civico, Jacopo Rosatelli, ha pienamente riconosciuto la gravità dei fatti e la necessità ineludibile di ridurre sostanzialmente i tempi di assegnazione delle case popolari. I danni arrecati al patrimonio pubblico, uniti ad una serie interminabile di dispute tra i residenti e gli occupanti abusivi, sono già diventati un passo ineluttabile e non più eludibile. Il tutto, ovviamente, è ormai intollerabile.

L’Atc Emilio Bolla, direttamente coinvolto nella questione, ha dichiarato che la brutalità della reazione che fa sentire la propria voce dei residenti di via Bologna è inevitabile. È pertanto necessario intervenire con immediatezza e senza ulteriori indugi. L’insicurezza generalizzata e i continui danneggiamenti effettuati alle parti comuni degli edifici limiteranno inevitabilmente la convivenza pacifica tra gli inquilini e gli occupanti abusivi. A distanza di un anno dal primo sgombero effettuato dall’Atc, il fenomeno delle occupazioni abusive ha visto un ulteriore aggravarsi delle sue conseguenze. In questo scenario, risulta ineludibile l’obbligo per le autorità di agire senza alcuna esitazione al fine di risolvere tale emergenza.

La situazione che pervade il quartiere del Regio Parco necessita di un intervento immediato. È, infatti, assolutamente indispensabile porre fine alle spietate occupazioni abusive, in grado di arrecare danni al patrimonio pubblico e distruggere il quotidiano degli abitanti. È auspicabile che le autorità locali si adoperino in maniera decisa per ripristinare quella tranquillità e sicurezza che devono caratterizzare ogni quartiere.


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