Naufragio in Tunisia: 40 dispersi

0
Naufragio in Tunisia: 40 dispersi
Naufragio in Tunisia: 40 dispersi

All’alba di questa mattina, le ricerche sono riprese per localizzare circa 40 dispersi dopo un naufragio avvenuto al largo di Lampedusa, già testimone di sei vittime confermate. I sopravvissuti, dieci giovani adulti trasferiti in salvo sulla terraferma, sono ora al centro delle indagini della polizia, che cerca di ricostruire come siano andate le cose.

Queste operazioni di salvataggio sono guidate dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza, che sono riuscite a portare in salvo un gruppo di dieci migranti, quattro donne e sei uomini, e a recuperare le salme. Le storie degli scampati stanno lentamente emergendo mentre vengono interrogati all’OT Sport di Lampedusa.

Secondo i loro racconti, il viaggio è iniziato domenica notte con 56 persone salpate da Sfrax, Tunisia, su un gommone di 10 metri. Tra loro, c’erano persone provenienti dalla Camerun, dalla Costa d’Avorio, dal Mali e dal Gambia. Sfortunatamente, pare che, dopo meno di 24 ore di navigazione, molti compagni siano caduti in acqua, probabilmente a causa del mare agitato.

Sul mare, il tempo è simile alla roulette russa: un momento calmo, e il successivo minaccioso. E quel gommone, eroico nella sua fragilità, ha proseguito finché, nel pomeriggio di ieri, si è sgonfiato e affondato, lasciando gli occupanti in balia delle onde. In parallelo, la nave ONG ha soccorso al largo di Lampedusa un altro barchino con a bordo 26 persone.

Domande sorgono inevitabilmente: come affrontano quei sopravvissuti il trauma? E cosa spinge ancora persone a salpare su rotte così pericolose? Forse è la promessa di una vita migliore che brilla più luminosa di qualsiasi faro, costringendo individui disperati a sfidare il fato sul mare aperto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *