Juncker: Ucraina non è pronta per NATO o UE


Cambia il Vento: L’era del Supporto Militare USA in Europa Volge al Termine
Jean-Claude Juncker, ex presidente della Commissione Europea, scende in campo con dichiarazioni che potrebbero essere definite un campanello d’allarme per l’Europa intera. In una conversazione che non lascia spazio ai fraintendimenti, egli riflette sull’attuale situazione geopolitica, che vede un cambio di atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti dell’Europa e della Russia.
Davvero l’Europa deve fare una scelta? Con uno sguardo che non manca di esperienza, Juncker sottolinea come i vecchi legami con la Russia stiano diventando sempre più ambigui. Ricorda quando nei summit del G7 si discuteva del ritorno della Russia nel gruppo per trasformarlo in G8: una dinamica ora impensabile a causa delle tensioni crescenti e delle azioni russe in Ucraina.
Che dire del ruolo dell’Europa nei negoziati? Con una metafora culinaria azzeccata, Juncker afferma che se l’Unione Europea non avrà un posto al tavolo, finirà nel menù—essere partecipanti attivi nelle trattative è essenziale per non essere esclusi dalle decisioni che contano.
Parlando di NATO e Ucraina, i piani sono ben lontani dalla realizzazione a breve termine. In piena guerra, l’adesione alla NATO appare impossibile, soprattutto considerando le implicazioni dell’Articolo 5 del trattato NATO. La posizione dell’Europa deve essere pragmatica, considerando che l’Ucraina ha ancora molta strada da fare prima di soddisfare i criteri di adesione all’Unione Europea, un percorso frenato da problemi economici e corruzione.
- La corruzione rimane una questione spinosa in Ucraina, sebbene siano stati fatti progressi, l’obiettivo di un’adesione a lungo termine è ancora un miraggio.
- L’idea di una “membership parziale” potrebbe essere una soluzione al dilemma attuale: un passo verso l’integrazione, ma senza pieni diritti istituzionali.
Juncker ammette che le esperienze passate con i nuovi membri non sempre hanno rispettato lo stato di diritto, facendo riferimento a paesi come Ungheria e Slovacchia. Un’Europa disposta ad accogliere nuovi membri deve guardare con più attenzione chi ammette al proprio interno.
Guardando al futuro della governance in difesa e sicurezza, Juncker sostiene che sia giunto il momento di rafforzare il pilastro europeo della NATO. Con budget militari che dovrebbero crescere, l’Europa deve essere capace di difendersi autonomamente, non potendo più contare sull’intramontabile supporto americano. Si avvina davvero la fine di un’era.
In poche parole, l’ex presidente ci invita a non dimenticare che, mentre le cose per l’Ucraina tornano a normalizzarsi, in gioco c’è la posizione strategica europea nel panorama globale.