Israele: Approvazione budget e proteste


Il Parlamento israeliano ha finalmente approvato una legge di bilancio dal valore di 750 miliardi di shekel, che ammontano a circa 190 miliardi di euro. Con 66 voti a favore e 52 contrari, questa decisione rappresenta una vittoria significativa per il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu. Questa approvazione è stata una vera e propria corsa contro il tempo, avvenuta appena prima della scadenza del 31 marzo, dopo la quale l’esecutivo avrebbe rischiato di cadere automaticamente.
Naturalmente, una notizia di questo calibro non poteva lasciare indifferenti gli attori politici e i cittadini. Manifestazioni si sono svolte fuori dal Parlamento, culminando con alcuni arresti. Chi guida l’opposizione, Yair Lapid, non ha risparmiato critiche aspre, definendo il bilancio un ‘furto’ e accusando il governo di aver compromesso il reddito e il futuro della classe media israeliana. Se ti stai chiedendo se questo sia solo un polverone politico, considera che le decisioni sul bilancio sono come la mappa dettagliata di un viaggio: ogni centesimo speso determina dove ci porterà il futuro.
Una delle chiavi del successo per raggiungere la maggioranza è stata la reintegrazione del partito della Destra ortodossa. Infatti, poco meno di un mese dopo aver abbandonato la coalizione, l’ex ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir è rientrato nei ranghi. Il partito, noto per le sue opinioni dure, chiedeva la ripresa dell’offensiva nella Striscia di Gaza. È ironico pensare a come questi giochi di alleanze politiche assomiglino a un balletto ben coreografato: ogni passo conta e ogni partner deve essere al proprio posto per mantenere l’equilibrio.
Alla luce di questi eventi, viene spontaneo domandarsi quale sarà l’impatto reale del bilancio. Riuscirà a sostenere l’economia in modo efficace, o rimarrà intrappolato nel vortice delle polemiche politiche? Solo il tempo ce lo dirà, ma nel frattempo, non si può negare che la scena politica israeliana sia in fermento, come un calderone che bolle sul fuoco.