Il Circolo d’azione 8 marzo ha insolitamente rivendicato l’azione contro l’imponente base militare dell’Aeronautica italiana, scatenando polemiche tra coloro che lo considerano un “atto terroristico”. La presunta abilitazione di un ordigno, che ha causato la chiusura del sito, ha sollevato le preoccupazioni delle autorità locali e il capire chi sia responsabile diviene obbligatorio. La posizione del Circolo è stata di difesa, sostenendo la loro necessità di protestare contro la militarizzazione del territorio italiano, che ritengono essere un passo verso l’autoritarismo.
La sinistra anarchica e antagonista italiana ha creato il portale “il Rovescio. Cronache dello stato d’emergenza”, dove ha pubblicizzato le motivazioni che hanno spinto il Circolo ad agire. L’assassinio di civili innocenti e la distruzione del patrimonio culturale sono state le motivazioni principali per l’azione contro la base militare. Tuttavia, la rabbia delle autorità italiane contro il Circolo ha avuto un risvolto nella popolazione che era a cinque stelle.
C’è molta discussione sulla necessità di protestare in modo pacifico e civile contro le ingiustizie, piuttosto che adottare tattiche violente come quella del Circolo. La protesta pacifica potrebbe essere una soluzione più costruttiva per la società e con un maggiore impatto perché non si ferma solo alla protesta, ma educa la società sulla non violenza e sui valori della tolleranza. La protesta pacifica può portare a un dialogo pacifico e costruttivo, invece l’uso della violenza come forma di protesta può solo generare ulteriori conflitti e danni maggiori.
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