Gaza: attacchi in Israele e bimbi in Italia

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Gaza: attacchi in Israele e bimbi in Italia
Gaza: attacchi in Israele e bimbi in Italia

Nel cuore della Striscia di Gaza, tra gli scheletri anneriti di un campo profughi, si seminano lacrime per le vittime dei recenti raid israeliani. I jet hanno sorvolato la notte come ombre di un incubo, martellando la striscia senza tregua. Le zone più colpite, Aunis, Rafa e Beitlaiia, piangono la scomparsa di interi edifici residenziali e, con loro, le anime preziose che vi abitavano.

Secondo Aljazira, le morti accertate ammontano a 71, un numero che racconta molto più di una semplice statistica, dipingendo un quadro straziante di sofferenza. Ogni giorno che passa, l’infinità del conflitto cresce come un’ombra lunga, superando le 1000 vite spente dall’inizio dei bombardamenti. Migliaia si riversano verso la costa, un esodo incessante che scivola come sabbia tra le dita.

L’esercito israeliano non rallenta, avanza al confine ovest per ampliare la propria rete di sicurezza, chiudendo oggi Saladin Road, l’arteria vitale che taglia la striscia da nord a sud. Solo il mare sembra ora offrire una via di fuga ai profughi, mentre gli allarmi missilistici suonano come una sinfonia nefasta, ricordando la fragilità di Tel Aviv e il ritorno della paura.

In un clima di dissenso, Tel Aviv e Gerusalemme vibrano delle proteste contro il governo di Benjamin Netanyahu. La ripresa della guerra a Gaza è accusata di gettare gli ostaggi in una spirale di morte inevitabile. Tra speranze infrante e richieste di tregua, Egitto e Qatar si chinano ai tavoli diplomatici, cercando di riportare la pace, ma i loro sforzi al momento sembrano essere echi che si perdono nel vento.

Le organizzazioni umanitarie alzano la voce: “Occorre agire in fretta!”. La Striscia di Gaza è in ginocchio, priva di aiuti da oltre due settimane, come un malato senza cure. Il sistema sanitario, già sulle ginocchia, crolla nuovamente sotto i colpi dei bombardamenti. Un barlume di umanità si accende con l’arrivo in Italia di alcuni bambini feriti, accompagnati dai genitori, testimonianza vivente di un confronto devastante.

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