Fratoianni: «L’Europa si suicida»

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Fratoianni: «L'Europa si suicida»
Fratoianni: «L'Europa si suicida»

L’Europa sembra intraprendere un percorso rischioso con l’approvazione del piano di Ursula von der Leyen: un massiccio investimento di 800 miliardi di euro per aumentare la spesa in armamenti. Al di là dell’apparente consenso, ci si chiede quali siano le reali conseguenze di questo piano sull’economia e sul welfare del continente. Mentre il focus sembra spostarsi verso la difesa comune, i timidi appelli alla cooperazione sembrano essere ignorati, lasciando questioni cruciali irrisolte.

Non è forse un controsenso destinare risorse agli armamenti quando ciò che rende davvero unica l’Europa è il suo modello di welfare inclusivo? Quella stessa Europa che è stata costruita sulle fondamenta della libertà, dalle ceneri delle dittature del passato, rischia di trascurare i valori di solidarietà e inclusività che l’hanno resa un faro di speranza in un mondo spesso in turbolenza.

La premessa è chiara: difendere un’Europa che si regge su diritti sociali e lavorativi e sul diritto alla salute e all’istruzione per tutti. Ma di fronte a questi 800 miliardi destinati alla difesa, dobbiamo chiedere: cosa ne sarà dei fondi per il welfare, per le pensioni, per la sanità pubblica? È inutile dire che non ci saranno tagli – molte volte è proprio ciò che è stato promesso, ma le realtà si rivelano diverse.

In questo complesso mosaico, troviamo le resistenze alle idee nazionaliste e populiste che minacciano di disgregare l’Unione dall’interno. Ma è qui che risiede il vero dilemma: nel tentativo di difendersi, l’Europa sta sacrificando i suoi valori fondanti?

Alla fine, le scelte e gli investimenti effettuati ora plasmeranno il futuro del continente. Sarà un’Europa delle libertà e dell’inclusione, o cederà alle pressioni esterne ed interne, rinunciando a ciò che davvero conta? La storia ci insegna che, come dice il vecchio proverbio, chi semina vento raccoglie tempesta. Speriamo che le decisioni prese oggi non siano il preludio di una bufera.

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