Campi Bisenzio: paura per il maltempo


Il dramma si svolge lungo le rive del fiume, dove l’acqua sembra non conoscere più i suoi limiti naturali. L’argine è quasi un lontano ricordo, e il livello dell’acqua è talmente vicino da sembrare voglia abbracciare le case vicine. Ma chi resiste, quella gente lì?
Proprio pochi metri, neanche due. E intanto c’è chi l’acqua l’ha già vista conquistarsi un proprio sentiero, quasi fosse il re della foresta. Sì, da dietro quelle auto l’acqua aveva fatto la sua fuga la volta scorsa, già dietro la villa Montalvo. Questa volta, si spera che le paratie riescano a contenere questa furia. Anche se ci si sente in un film di caos, chi potrà dire chi vincerà questa battaglia?
Nel cuore della zona di Santa Maria, che trabocca in tensione e aspettative, la speranza è la più preziosa alleata. Ma sono le nuove paratie a dover dimostrare il loro valore questa volta. Speriamo che reggano, come le colonne di Ercole nei racconti antichi.
Inoltrandosi sulla vecchia strada di Fornello, il mormorio degli applausi si confonde con il lieve sciabordio delle acque. Eccola, la situazione. Dobbiamo temere o restiamo fiduciosi, proprio come quando il mare si avvicina alla spiaggia?
Superato il cavalcavia, l’autore dello spettacolo – il fiume – svela il suo lavoro drammatico. E la popolazione osserva, quasi affascinata dal potere travolgente della natura.
Forse è il momento di cambiare canale, di chiudere gli occhi, o semplicemente di accettare che questi spettacoli della natura facciano parte della vita. Boni, come si direbbe per calmare l’ansia di chi c’è dentro.
Ma una cosa è certa. Il dramma idrico non finisce qui; è solo una scena di un’opera che continua a scrivere la sua storia.