Arresto sindaco Istanbul, oppositore


Chi è quest’uomo, Ekrem İmamoğlu, che si aggiusta la cravatta davanti allo smartphone? Non è solo un altro giorno per il sindaco di Istanbul, ma piuttosto l’inizio di una nuova battaglia contro le accuse di corruzione. Mentre viene arrestato dalla polizia all’alba, İmamoğlu si rivolge tranquillamente ai suoi milioni di concittadini e follower attraverso i social media. Il suo atteggiamento non mostra né sconvolgimento né stupore.
İmamoğlu, 55enne popolarissimo, è da tempo nel mirino delle autorità. Dal momento in cui vinse le elezioni municipali sei anni fa, infrangendo un dominio lungo 25 anni del partito del presidente Erdoğan, ha affrontato numerosi ostacoli legali. E non è un segreto che Erdoğan, politicamente esperto e promotore di un ritorno all’islam politico, vedrebbe volentieri İmamoğlu fuori dai giochi politici attraverso vie giudiziarie.
İmamoğlu non è solo abile nel parlare; rappresenta anche la rinascita di un’opposizione laica con una base kemalista in Turchia. Il suo carattere sornione e sorriso rapido costituiscono un forte contrasto con l’approccio più serio del settantenne Erdoğan.
Recentemente, la sua laurea è stata invalidata, un titolo essenziale per potersi candidare alle presidenziali, nonostante queste siano ancora lontane tre anni. Tuttavia, con le primarie del Partito Popolare Repubblicano alle porte, İmamoğlu resta la figura di punta dell’opposizione.
Tutt’altro che solo, al suo fianco sono stati arrestati decine di politici, giornalisti e uomini d’affari. A Istanbul, le manifestazioni pubbliche sono state vietate, ma ciò non ha fermato alcuni temerari dal prendere le strade per esprimere il loro dissenso. La situazione ha scosso i mercati, con la borsa in caduta libera.
Qual è il destino di İmamoğlu e della politica turca? Il suo cammino politico appare come una strada costantemente ostacolata, eppure l’opposizione si mostra ancora resiliente. Che si tratti di una tempesta che minaccia di sopraffarli o di una chiamata all’azione, i giorni a venire diranno se İmamoğlu continuerà a essere quel sasso inamovibile controcorrente nel fiume di Erdoğan.