Aprilia: Banda smascherata che costringeva cani a combattere – Animali maltrattati e privati di cibo e acqua. Cinque denunce.

Aprilia – Gruppo smascherato che organizzava combattimenti tra cani: animali trovati feriti e senza cibo e acqua. Ci sono state cinque denunce.

Sullabe di accertamenti di Stop Animal Crimes Italia, un movimento impegnato nella lotta contro i reati a danno degli animali, i carabinieri di Campoverde di Aprilia e l’associazione zoofila “Pegasus”, nelle ultime 48 ore, hanno effettuato diverse ispezioni. Durante questi controlli, sono stati trovati cinque pitbull e un pastore maremmano rinchiusi in spazi angusti e in condizioni fatiscenti, privi di acqua e cibo. Inoltre, presentavano ferite e cicatrici sul viso e sugli arti. Gli animali sono stati posti sotto sequestro e portati in una struttura specializzata autorizzata. È emerso che i cani venivano alimentati solo ogni 10 giorni e lasciati a patire fame tra le loro feci e urine. Inoltre, ai combattimenti partecipavano anche cani provenienti da Nettuno e Campo di Carne. Queste crudeli esibizioni si svolgevano addirittura in strada, in mezzo alle automobili. Numerosi cani sono diventati vittime di questi incontri orribili.

Una banda che organizzava combattimenti tra cani è stata smascherata nelle ultime ore ad Aprilia, nelle vicinanze di Campoverde. L’intervento è stato possibile grazie alle indagini condotte da Stop Animal Crimes Italia, un movimento impegnato nella lotta contro i reati a danno degli animali. In collaborazione con i carabinieri di Aprilia, l’associazione zoofila “Pegasus” ha effettuato diverse ispezioni che hanno portato al ritrovamento di cinque pitbull e un pastore maremmano tenuti in condizioni disumane.

Gli animali sono stati trovati rinchiusi in spazi angusti, senza acqua e cibo, e presentavano cicatrici sul viso e sugli arti, segno evidente di maltrattamenti subiti. Le ferite non erano state curate e il loro stato di salute destava preoccupazione. I cani sono stati immediatamente sequestrati e trasportati in una struttura specializzata autorizzata a prendersi cura di loro.

Le indagini hanno rivelato che i cani venivano alimentati solo ogni 10 giorni e costretti a vivere tra le loro feci e urine, in condizioni di scarsa igiene e pulizia. Inoltre, è emerso che ai combattimenti partecipavano anche cani provenienti da altre città come Nettuno e Campo di Carne, suggerendo l’esistenza di una rete più ampia di organizzatori di questa crudeltà.

Gli incontri cruenti si svolgevano non solo in luoghi appartati e nascosti, ma anche in strada, ben visibili e vicino al traffico veicolare. Questo testimonia la totale impunità dei responsabili e la mancanza di rispetto per la legge e la dignità degli animali. Numerosi cani sono diventati vittime di queste competizioni brutali, subendo gravi lesioni e talvolta perdendo la vita.

L’azione delle forze dell’ordine e dell’associazione “Pegasus” è stata fondamentale per porre fine a questa attività illegale e criminale. La scoperta di questa banda dimostra l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e le associazioni animaliste nello individuare e combattere i reati che coinvolgono gli animali.

L’associazione “Pegasus” ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare la società sull’importanza del rispetto verso gli animali e di promuovere una cultura di tutela e protezione nei loro confronti. Solo attraverso la prevenzione, l’educazione e una maggiore severità delle leggi sarà possibile porre fine a queste pratiche orribili e garantire una vita dignitosa agli animali.

H2: Il maltrattamento degli animali e la necessità di misure di protezione più rigide

Questa scoperta richiama ancora una volta l’attenzione sul problema del maltrattamento degli animali e l’importanza di adottare misure più rigorose per proteggere i nostri amici a quattro zampe. I combattimenti tra cani sono solo uno dei tanti reati che coinvolgono gli animali e dimostrano l’urgenza di intervenire per contrastare tali atrocità.

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questi abusi. Dobbiamo tutti prendere posizione e sostenere le organizzazioni che si battono per la protezione degli animali. Solo così potremo realizzare un mondo in cui gli animali possano vivere senza paura e violenza, godendo dei diritti che meritano. È fondamentale che le leggi diventino più severe e che le forze dell’ordine dispongano delle risorse e della formazione necessarie per affrontare in modo efficace questi reati.

La lotta contro il maltrattamento degli animali è una responsabilità collettiva e solo unendo le nostre voci e le nostre azioni potremo ottenere una vera protezione per gli animali vulnerabili. Non possiamo permettere che esseri innocenti come i pitbull e il pastore maremmano trovati ad Aprilia siano vittime di violenza e crudeltà. Diamo loro la voce che meritano e combattiamo insieme per garantire loro una vita migliore.


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