Bagnoli: Terremoto e Crollo Fatale


L’urlo di una moglie in piena notte può essere tanto spaventoso quanto i boati del terremoto che scuotono la terra. È quello che è successo a Luigi, un uomo che si è ritrovato a dover affrontare il caos e la paura dopo una notte tranquilla. Appena i suoi piedi hanno toccato il pavimento, si è ritrovato coperto da detriti, quasi come se un possente gigante di pietra avesse deciso di prenderlo in giro. Chi l’aveva tirato fuori da quel pandemonio? Sua moglie? No, era stata l’agilità dei vigili del fuoco, il loro coraggio incrollabile paragonabile a dei moderni eroi senza mantello.
Luigi, sebbene ferito alla mano, ha iniziato il giorno con un solo pensiero: le macerie non erano soltanto materiali, ma soprattutto emotive. Con due mani che cercavano di alleviare una pressione perpetua, ha riflettuto su quanto il terremoto fosse più spaventoso adesso rispetto al giorno precedente. Perché? Sentiva che il tempo si sarebbe fermato, inchiodato come una vecchia fotografia in un album dimenticato.
- “Non ci abbandonate”, ha ripetuto come un mantra, una richiesta che risuona più forte tra le crepe delle pareti che nella sua stessa voce.
- “Avete paura di essere abbandonati?” le telecamere in cerca di emozioni umane trasmettono al mondo questa paura, quasi come una verità indiscussa.
- “Sì”, risponde Luigi, timoroso che le televisioni catturino il nulla, una speranza lasciata sfiorire tra le macerie.
La più grande paura è quella di lasciare la casa e non far più ritorno. E, come se non bastasse, c’è la questione della pensione, descritta con un’agrodolce ironia: non esattamente un boccone di fame ma nemmeno la carestia.
E se tornassimo a ‘carta 48’? Luigi rievoca immagini di passato e futuro insieme, con un unico desiderio: ripristinare ciò che c’era prima. Ma la certezza è ormai come un pezzo di carta sopravvissuto a un temporale, fragile e sbiadito. In un mondo che sembra fatto di provviste spente e sogni infranti, lui e gli altri come lui sperano in un’ancora di salvezza che li possa riportare al porto sicuro della loro vita precedente, lontani dalla paura e dalla disperazione che oggi sembrano essere compagni fedeli.