Juncker: Ucraina non è pronta per NATO o UE


Jean-Claude Juncker, ex-presidente della Commissione Europea, si apre in una conversazione avvincente, rivelando un’era di transizione nei rapporti militari tra gli Stati Uniti e l’Europa. Il cambiamento è palpabile, con la cartina geografica politica che si rimodella e i venti del cambiamento che soffiano forte.
Cosa si evince dalla situazione attuale? Gli USA stanno facendo un pivot verso la Russia, un cambiamento che Juncker osserva con un misto di scetticismo e pragmatismo. Trump, famoso per il suo approccio amichevole verso la Russia, ha addirittura spinto per il ritorno della Russia nel G8, segno di un passato che forse non è facciata ma sostanza.
Parlando di Putin e del mandato d’arresto internazionale, Juncker è chiaro: la verità si nasconde tra mezze verità e promesse non scritte. L’Unione Europea non vuole finire nel menù, ma sta sicuramente cucinando una soluzione finale al conflitto russo-ucraino. La presenza dell’Europa al tavolo delle negoziazioni è cruciale, ma il mandato su Putin resta un nodo gordiano da sciogliere.
NATO e Ucraina? Juncker sostiene che, finché l’Ucraina è sotto attacco, il discorso di adesione alla NATO è fuori dalla portata a breve termine. Si ritiene che sarebbe necessario evitare di cadere nella logica dell’Articolo 5 del trattato NATO per salvaguardare gli interessi europei.
Un’altra domanda agita le acque: la NATO giustifica l’invasione russa dell’Ucraina? Juncker dissente: non esistono promesse esplicite fatte alla Russia su una frenata nell’espansione ad est. Errori ci sono stati, ma mai validi motivi per dichiarare guerra.
L’Unione Europea, pur mostrando solidarietà all’Ucraina, si è mossa secondo Juncker con la lentezza di una lumaca. L’Europa avrebbe potuto fare molto di più, ma la mancanza di esperienza bellica ha frenato azioni più incisive.
Sul tavolo resta anche l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Juncker sottolinea come, nonostante i progressi, l’Ucraina non sia pronta per un’adesione completa. Corruzione e stato economico attuale sono ostacoli non facilmente superabili. Si prospetta un’alternativa: un’adesione parziale, o membership minus, che offre all’Ucraina una partecipazione senza piena autonomia decisionale.
Infine, Juncker tocca il tema della difesa europea in un contesto di mutamento del supporto statunitense. Propone che l’Europa fortifichi il proprio pilastro all’interno della NATO, rinforzando i bilanci militari ma senza un’aggressività eccessiva.
Insomma, siamo alla vigilia di un nuovo capitolo per l’Europa, che deve imparare a navigare in un mondo sempre più complesso e imprevedibile.