Epidemia suina, 19 casi aggiuntivi in una settimana nella zona metropolitana

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta ha rilevato 28 nuovi casi di peste suina africana nella settimana dall’11 al 17 dicembre 2023. Il numero totale dei positivi è ora di 1.107, con un aumento di 28 casi rispetto all’aggiornamento precedente. Nella regione Liguria sono stati segnalati 19 nuovi casi, portando il totale a 570, mentre in Piemonte sono stati identificati 9 nuovi casi, portando il totale a 537.

I casi liguri sono stati rilevati principalmente nella provincia di Genova. Sono stati segnalati 3 casi a Borzonasca, 1 a Fascia, 2 a Fontanigorda, 6 a Genova, 1 a Lumarzo, 1 a Rovegno, 1 a Santo Stefano d’Aveto e 3 a Torriglia. Questi nuovi casi elevano il numero totale di comuni liguri interessati alla peste suina africana a 122.

I casi piemontesi, invece, si sono verificati principalmente nella provincia di Alessandria. È stato segnalato 1 caso ad Avolasca, 1 a Bistagno, 2 a Brignano-Frascata, 2 a Carpeneto, 1 a Cassinelle, 1 a Predosa e 1 a Sant’Agata Fossili. Con questi nuovi casi, il numero totale di comuni piemontesi interessati alla peste suina africana è salito a 122.

La diffusione della peste suina africana continua a rappresentare una seria minaccia per le regioni del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Le autorità competenti stanno adottando tutte le misure necessarie per contenere l’epidemia e prevenire ulteriori diffusioni. È fondamentale che gli allevatori e le persone coinvolte nel settore suinicolo siano consapevoli dei rischi e seguano scrupolosamente le linee guida e le misure di biosicurezza stabilite per proteggere il bestiame e prevenire la diffusione della malattia.

Il fatto che il numero di casi continui ad aumentare è preoccupante e richiede un’azione rapida e decisa da parte delle autorità competenti. È essenziale intensificare gli sforzi di sorveglianza, applicare misure di controllo rigorose e migliorare la consapevolezza dell’importanza della prevenzione nella lotta contro la peste suina africana.

H2: I mancati controlli e le conseguenze sulla filiera suinicola

L’incremento dei casi di peste suina africana nelle regioni del Piemonte e Liguria ha sollevato preoccupazioni sulle possibili conseguenze sulla filiera suinicola. La malattia può avere un impatto significativo sull’economia, causando la perdita di bestiame, la chiusura di aziende e il crollo dei prezzi dei suini sul mercato.

La necessità di limitare la diffusione della peste suina africana ha portato all’adozione di misure drastiche, come la chiusura di stabilimenti, la limitazione dei movimenti degli animali e l’implementazione di piani di eradicazione. Tuttavia, è fondamentale garantire che tali misure siano accompagnate da un adeguato sostegno alle imprese agricole colpite, al fine di attenuare gli effetti negativi sull’economia e sulla filiera suinicola.

H2: La lotta contro la peste suina africana continua

Le autorità sanitarie e gli enti competenti stanno lavorando incessantemente per contenere la diffusione della peste suina africana nelle regioni del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Sono stati mobilitati veterinari, ricercatori e addetti alla sanificazione per affrontare l’emergenza e implementare misure di controllo efficaci.

La collaborazione tra le varie istituzioni e gli operatori del settore suinicolo è fondamentale per contrastare l’epidemia e proteggere il bestiame. È necessario promuovere la condivisione di informazioni, la formazione e la consapevolezza tra gli allevatori al fine di garantire un’adeguata gestione della biosecurity e l’esecuzione dei controlli necessari.

La lotta contro la peste suina africana richiede un impegno a lungo termine e una cooperazione continua tra le parti interessate. Solo attraverso un’azione coordinata e una maggiore consapevolezza si potrà sperare di contenere la diffusione della malattia e proteggere la filiera suinicola da gravi danni.


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